martedì 26 giugno 2007

PRIDE, QUESTO SCONOSCIUTO! (ma perché il PINK non è fra i colori arcobaleno?)

Rieccomi dopo un weekend passato all’ombra dei cipressi e dentro le urn… OK ricomincio!
Rieccomi dopo un weekend faticoso, almeno per uno come me che i 40 li ha già passati da un po’. E che mai avrò fatto di così eclatante? Oddio era il fine settimana del Pride a Milano, poi la sera a ballare poi… ma andiamo per ordine.
Due sabati fa (o giù di li) incontro in un locale Dax, vecchio amico, che mi dice “Senti cicciuzzo, ma tu che fai venerdì prossimo?” Io, sempre col mio savoir-faire virginale gli rispondo che manco sapevo cosa avrei fatto da li a mezz’ora, figuriamoci fra una settimana! “Bene, allora, cara la mia Lucy, sei prenotata per il Pink…” Sono impallidito: già pensavo a qualche pratica S/M, CBT, CCCP… “…si” continua lui “ho bisogno di un barista per questa serata che sto organizzando.” Tiro il fiato talmente forte che l’asma torna a farsi sentire, nonostante l’uso spropositato di Ventolin. “OK, va bene, abbigliamento? Mi vuoi con harness e mutande in pelle? O parrucca e tacchi a spillo? O con…” “IMBECILLE è una serata etero non strafare!”

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Etero? OK, accetto comunque, non sono razzista io.

Venerdì sera mi presento quindi con il Banano Chiquito, il mio compare dietro il bancone e, insieme a lei, una bellissima trans (...o era donna????), 3° compare del gruppo di banconisti iniziamo la serata, che si srotola serena fra un cocktail e un long drink. Dopo aver stroncato un tipo per avergli preparato un Long Island con solo alcol, senza coca, e un Mohito contenente anche le mie lacrime (perché il ghiaccio tritato non c’era e dovevo spaccarmelo in mano con una clava) ci accorgiamo che ormai se ne sono andati tutti, per cui possiamo pure noi tornarcene a casa. Allegri e soddisfatti tutti e tre. Stavo per riportare a casa il Chiquito quando mi dice che ha un assoluto bisogno di.. ehm… sex! Io lo guardo, lui mi guarda, io lo guardo. “No caro mio” penso fra me “con me non ci cala!” OK fatto sta che di li a poco ci ritroviamo contornati da bei ragazzetti, felici di soddisfare i suoi "bisogni”. Bene, un paio di boyz li ho conosciuti anche io, ma visto che soffro di ejaculatio procox, me la sbrigo in fretta. Poi, stanco, mi addormento su una poltrona. A un certo punto mi sento toccare la spalla e “Tutto bene? Andiamo?” Era il Banano Chiquito che (finalmente) aveva sbrigato le sue faccende private. PORCA BOIA! ERANO LE 7.45! Prendo il Banano per il coppino, lo ritrascino in macchina, all’altezza di casa sua lo espello al volo dall’auto, senza fermarmi e finalmente, alle 8.00 passate, sono a casa. Dormita fino alle 16.00? MA NOOOO! Mamma’ mi aspettava a pranzo per cui alle 12.00 ero già sveglio. Quindi pranzo, quindi a casa per una doccia, quindi trucco e parrucco, quindi il Pride. Raggiungo alcuni amici che mi aspettavano a Porta Venezia. Li trovo subito, mi è bastato guardare qual’era il carro con i bonazzi più bonazzi, ed eccoli li infatti, a sbavare come lumache e a fare foto ricordo (di qualcosa che non potranno mai avere)! Qualche chilometro per il corteo, tutto obbligatoriamente fatto a suon di musica e di ballo, e alle 20.00 giungiamo in Piazza Castello, stanchi ma felici di esserci rifatti gli occhi, almeno una volta l’anno.
E secondo voi che fa un povero 40enne stanco, che ha dormito solo 4 ore ed ha ballato tutto il pomeriggio? Se ne va a casa giusto? E così fu. Ma un 40enne stanco morto che fa poi? Si mangia qualcosa e se ne va a dormire no? E così non fu. Lo squinternato è uscito ancora per andare a ballare in disco (potenza dell’Alzheimer).

La domenica riesco ad alzarmi per un’ora decente, bello e giulivo quanto basta per vedere i TG, sperando di sentire sapere qualche notizia sul Pride, di rivedere quella baraonda in cui mi ero tuffato solo un giorno prima . Solo RAI 3 ne ha dato la notizia…
Il Pride, questo sconosciuto!

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